Il periodo storico che stiamo attraversando presenta delle complessità non di poco conto per tutti. Si sente parlare sempre più spesso di aziende in ginocchio, di persone che hanno perso il lavoro, di musicisti, attori, artisti e tecnici inoperosi da diversi mesi, oltre che di strutture sanitarie vicine al collasso e l’elenco potrebbe (ahimè) proseguire a lungo! Esiste, però, una realtà che viene quasi del tutto dimenticata, che non capita tanto spesso di leggere in questo tipo di comunicazione, pur subendo tanto quanto le realtà elencate sopra la difficoltà del momento, ma che, di fatto, regge da sempre le situazioni più complesse, sostituendosi sempre più spesso alle Istituzioni ed agli Enti che dovrebbero essere preposti a tale compito. Mi riferisco al terzo settore, al mondo del volontariato, alle onlus, per lo meno a quelle (e sono davvero tantissime!) che svolgono seriamente la loro missione.
Tanto per rimanere in casa nostra, per esempio, da oltre nove mesi in vEyes abbiamo dovuto annullare tutto quello che per noi rappresenta linfa vitale per garantire la nostra sostenibilità economica e che, inevitabilmente, a lungo andare, potrebbe rischiare di mettere seriamente in ginocchio tante attività importanti. Ciò nonostante, con sacrificio e dedizione, non ci siamo fermati un solo giorno, nemmeno durante il lockdown, continuando a fornire servizi e perfino rilasciando nuovi strumenti tecnologici di nostra realizzazione. Forse quello che continua a sfuggire ai più, però, è che volontariato non è sinonimo di assenza di costi! Una realtà quale vEyes Land, per quanto concessa in comodato gratuito grazie alla immensa sensibilità e disponibilità dimostrata dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ha dei costi di gestione. La produzione di nuove tecnologie, rilasciate per l’utilizzo gratuito attraverso i nostri canali, richiede l’acquisto di attrezzature e strumenti che hanno dei costi. O, ancora, ai tantissimi volontari che collaborano gratuitamente, non è possibile chiedere, oltre alla prestazione gratuita del loro tempo e della loro professionalità, che mettano di tasca propria anche costi di carburante per gli spostamenti, o comunque sostenuti nello svolgimento del loro servizio o attività volontaria. Tali costi, vanno comunque rimborsati!
Immaginare che già dallo scorso mese di marzo non è stato possibile mettere in atto mezzi con i quali realtà come la nostra fino ad ora hanno garantito la sostenibilità economica, ovvero raccolte fondi in pubblico, concerti di beneficienza, con l’avvicinarsi al Natale tombole ed altre iniziative (giusto per citarne solo alcune) e che si dovrà continuare con questo andazzo chissà ancora per quanto tempo, inizia a non far più dormire sonni sereni a tanta gente. Non dimentichiamoci che durante il periodo del lockdown, tanti anziani, tante persone fragili, sono state aiutate nella consegna della spesa a domicilio proprio da tanti enti del terzo settore; molte persone con disabilità (non solo visive) vivono da sole ed hanno trovato negli enti di volontariato e nelle onlus, aiuti di varia natura. La chiusura (come di fatto in molti casi sta già accadendo), di parecchie realtà del genere, porterà non poche conseguenze nella cittadinanza più fragile quali gli anziani, i disabili e i malati.
Dal canto nostro, con sforzi non indifferenti, dallo scorso marzo ad oggi abbiamo continuato a dare contributi importanti alla collettività. Quali?
Per esempio, seppur con le difficoltà legate al limitato accesso alle strutture sanitarie coinvolte, abbiamo continuato la sperimentazione clinica di redEyes, sistema nato su richiesta (e da loro cofinanziato) dell’Associazione Cataratta Congenita e che consente di diagnosticare la presenza di patologie oculari gravi, in bimbi, a partire da pochi giorni di vita, semplicemente utilizzando uno smartphone. È possibile osservare un video che mostra il nostro sistema all’opera, facendo clic qui.
Abbiamo sviluppato nuove funzionalità (in fase di test, di fatto pronte per il rilascio), al nostro software vEyes PC Assistant, ad oggi utilizzato gratuitamente da 144 non vedenti over 60 anni, sparsi per l’Italia e con scarse conoscenze informatiche, consentendo loro di navigare, inviare email, utilizzare YouTube, ascoltare radio italiane ed estere, consultare pagine bianche e gialle e molto altro; servizi utilissimi in genere, ma di fondamentale importanza in periodo di lockdown. Le nuove funzioni sviluppate consentiranno di consultare il meteo, informazioni di ogni genere su tutti i collegamenti ferroviari italiani, o fruire di un lettore di mp3. Il software può essere scaricato gratuitamente facendo clic qui.
Abbiamo migliorato le nostre app gratuite, ovvero Vocal Text Reader (per il download gratuito, fai clic qui) che consente ad un non vedente di leggere un testo inquadrato da un foglio di carta con lo smartphone, Color Detector (per il download gratuito, fai clic qui) che consente ad un non vedente di conoscere il colore di qualsiasi oggetto inquadrato, o ancora Object Recognizer (per il download gratuito, fai clic qui) che consente di individuare oggetti non riconoscibili al tatto (immaginate di dover distinguere una lattina di aranciata da una di limonata, un cd di un artista da quello di un altro, o ancora un pacco di pasta normale da uno senza glutine).
Abbiamo esteso il nostro sistema Tourist Eyes con nuovi moduli, tra cui quello che permette di rilevare la presenza di una persona accasciata a terra, per un malore, inviando una segnalazione ad operatori di primo soccorso e familiari (è possibile vedere un video dimostrativo del sistema facendo clic qui), continuando la collaborazione con i team dei proff. Giovanni Schembra e Laura Galluccio.
Su tutti i nostri servizi e tecnologie, poi, non abbiamo mai interrotto l’assistenza telefonica gratuita, che viene regolarmente svolta dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.30, telefonando in vEyes Land al numero 095 51 81 810.
Ma siamo andati ben oltre la nostra “mission”, iniziando a mettere le nostre tecnologie al servizio di altre patologie, per esempio con la progettazione prima e l’avvio dei lavori dopo, di sistemi come SABREEN (Smart Assistant for BREast screENing) che consente ad una donna al di sotto dei 40 anni di effettuare uno screening al seno, in autonomia, utilizzando una sonda ecografica, da noi opportunamente modificata, connessa ad uno smartphone. Da poche settimane è stato formalizzato un protocollo di intesa che vedrà, nella sperimentazione clinica, la collaborazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell’Institute of Oncology Research (IOR) Svizzero. Da diverso tempo, invece, vantiamo la collaborazione della prof. Rosalba Giugno ed altri colleghi del Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona ed altre collaborazioni che non è ancora possibile rivelare, in quanto si stanno definendo i dettagli del protocollo d’intesa. In proposito, ricordo alle nostre lettrici che, se in una fascia di età compresa tra i 18 ed i 40 anni, possono compilare in forma anonima il nostro questionario al quale è possibile accedere facendo clic qui.
E ancora, siamo stati perfino in grado di avviare progetti di rilevante importanza sociale come “La casa di Giordy”, nato dalla collaborazione con l’associazione “Io sono Giordana” e che ci consentirà di aiutare, sempre in modo non profit, donne e relativi figli minori vittime di violenza. Questo progetto consentirà una piena integrazione di donne e bambini che man mano accoglieremo, in diverse attività che ruotano già intorno a vEyes Land. In un certo senso, sarà un modo per darsi una mano a vicenda! Approfitto dell’occasione per ricordarvi la raccolta fondi avviata per accelerare la realizzazione del progetto, alla quale è possibile accedere facendo clic qui.
Questo, e molto altro, solo negli ultimi 8 mesi, in pieno periodo di lockdown e limitazioni da Covid-19. Aiutateci a far sì che tutto questo possa non solo non rallentare a causa del periodo storico, ma addirittura crescere sempre più, perché sempre più persone possano ricevere beneficio dai nostri servizi e dalle nostre tecnologie.