Android ad occhi chiusi

L’UTILE BLOCCO NOTE IN AMBIENTE ANDROID

Jota Text editor, un'applicazione semplice da utilizzare | e che consente di svolgere un buon numero di operazioni

L’ambiente Android propone a chi voglia editare testi, anche lunghi, svariate soluzioni. Schematizzando molto, possiamo dividere i non pochi editor in tre grandi sezioni.

Programmi completi
, come Google documenti, che consentono di interagire a vari livelli con il testo, creando note, condividendolo con più persone che possono essere autorizzate o meno alla modifica del file. Si tratta, di fatto, di una sorta di scrivania collettiva in cui persone anche distanti tra loro possono lavorare su uno stesso documento. L’applicazione citata è sicuramente accessibile e, in sé, non sarebbe difficile da usare. Prevede però una vastità di opzioni che implica, necessariamente, la capacità di destreggiarsi tra molte voci, scegliendo, di volta in volta, quella adeguata.

I Notepad.
 Si tratta di blocchi note, più semplici da gestire, che possono supportare funzionalità basilari, la mera scrittura di un testo sequenziale ed il suo salvataggio, o gestire una gamma lievemente più variegata di opzioni, ad esempio salvare in più formati, diversi tra loro, condividere il file con diverse applicazioni, ecc. Di questa seconda sezione fa parte l’applicazione gratuita che stiamo per recensire in questo numero.

Gli editor dedicati
, fatti appositamente per persone non vedenti come l’israeliano Accessible Editor, prodotto dalla Philosoft e disponibile in due versioni: una gratuita e l’altra a pagamento.

Dopo questa panoramica, stringata ma necessaria, veniamo al nostro Editor. La scelta ricade su questa applicazione perché, pur essendo semplice nell’utilizzo, consente di svolgere un numero non ristrettissimo di operazioni, rappresentando così un buon punto di equilibrio tra due esigenze generalmente contrastanti: quella di un utilizzo semplice e quella di disporre di un discreto numero di funzioni, in modo da non dover essere necessario ricorrere ad altre applicazioni per integrare le funzioni mancanti. Su Play Store esistono due versioni di questo editor, tra loro molto simili. Puoi scaricare qui quella recensita.
La versione che stiamo provando, è quella aggiornata il 29 luglio 2018, capace di supportare anche Android pie. Scaricata e lanciata l’applicazione, concediamo subito, senza timori, le autorizzazioni che ci vengono richieste. Proviamo a descrivere, quindi, la schermata principale. L’applicazione appare subito pronta per scrivere, aprendo automaticamente un metaforico foglio bianco. Immediatamente sopra alla tastiera letteraria, troviamo alcuni pulsanti allineati orizzontalmente, in lingua inglese ma comunque comprensibili anche a chi non la conosca.
Il pulsante Save consente di salvare il nuovo documento, potendo scegliere sia la cartella di destinazione, tra quelle mostrate a schermo, sia il formato. Il pulsante Undo permette di annullare l’ultima modifica, mentre Redo di ripristinarla. Il pulsante Copy permette di copiare il testo selezionato, lasciandolo sul foglio bianco, mentre Cut lo copia, eliminandolo dal foglio. Il pulsante Paste permette di incollare quanto precedentemente copiato, infine il pulsante Quit, permette di uscire dall’applicazione. Isolato in alto, sempre orientando il telefono verso il nostro petto, invece, troviamo il pulsante (questa volta in italiano) Modifica, il quale ci consente di operare sul testo, tramite le seguenti diverse possibilità, anche queste in italiano: IndietroRipetiTagliaCopiaIncollaSeleziona tuttoSalta alla lineaApri con ApplicazioneCondividiShare screenshot.
Lasciamo queste opzioni e torniamo alla schermata principale. Un altro modo per salvare è quello di ricorrere al pulsante Quit, che serve ad uscire fuori dall’applicazione, con la richiesta se si vuole salvare (qualora vi siano nel documento modifiche non ancora memorizzate), alle quali si può rispondere scegliendo tra i pulsanti No o Annulla. Se rispondiamo Sì, ci verrà chiesto di scegliere tra varie possibilità di ubicazioni del file e di formati. A meno di non avere esigenze particolari, si consiglia di mantenere il formato originale.

Alessio Conti

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Alessio Conti

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