Sull’innovazione digitale le persone con disabilità «sono rimaste indietro», più per problemi di natura culturale che tecnica. Lo ha affermato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Zoccano aprendo il convegno ‘Un’agenda digitale sull’accessibilità oggi a Roma.
«Il digitale ha cambiato la vita un po’ a tutti – ha affermato Zoccano – ma le persone con disabilità sono rimaste indietro. La barriera, che sia architettonica o culturale, si elimina se si abbatte quella culturale, bisogna pensare che in un mondo dove vive bene una persona con disabilità vivono meglio tutti. Il web è l’ambiente di vita del digitale – ha sottolineato – ma siamo molto indietro per accessibilità, non perché non sia possibile farlo ma perché i webmaster non sono culturalmente attrezzati per far sì che i siti siano accessibili a tutti applicando le semplici norme».
Il futuro dell’accessibilità dei dispositivi, hanno sottolineato gli esperti al convegno, passa dall’intelligenza artificiale. «Dobbiamo dare la possibilità di tirare fuori cosa c’è di meglio in ciascuno di noi – ha osservato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia -. Vale per tutti, anche per i disabili. L’intelligenza artificiale permette nuovi scenari che mettono al centro la persona. Si può fare molto di più, strumenti e tecnologia ci sono».
Tra le applicazioni già esistenti e citate c’è una app che ‘traduce’ per i non vedenti le immagini in descrizioni, dall’espressione dei visi al menu di un ristorante. «La tecnologia è un abilitatore straordinario per abbattere barriere e pregiudizi – ha osservato Mario Levratto, head of marketing di Samsung – e l’intelligenza artificiale è il fronte più avanzato».
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