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SÌ, VIAGGIARE… IN AUTONOMIA!

Disabili visivi in treno o in aereo | il difficile percorso dell’inclusione

L’autonomia è uno dei più grandi traguardi che un individuo possa raggiungere nel corso della propria esistenza. Per un disabile visivo il raggiungimento dell’autonomia non è solo una meta ardua che costa impegno e duro lavoro, talvolta è proprio una missione impossibile visto che l’autonomia e l’indipendenza di una persona disabile, appunto, non dipendono solo dalle singole possibilità di quest’ultima, ma anche e soprattutto dall’immagine che la società ha della disabilità in un determinato periodo storico.
Negli ultimi decenni si è spesso sentito parlare di inclusione. Una parola “magica” che sembra aprire le porte all’indipendenza di una persona disabile in una società apparentemente sempre più aperta e non schematizzata entro etichette e luoghi comuni. Di inclusione si parla sui giornali e magari anche in occasione di avvenimenti originali come la realizzazione di opere d’arte tridimensionali per dare la possibilità pure a chi non vede di scoprire l’arte nelle sue forme. Ma c’è qualcosa che più di tutto è rappresentativo di libertà e autonomia: il viaggio!
Può una persona con disabilità visiva decidere oggi di viaggiare da “sola”? A quanto pare sì. A garantire questa meravigliosa possibilità sono 4 Regolamenti della Comunità Europea in vigore ormai da una decina di anni. Noi adesso ci soffermeremo, nello specifico, sull’assistenza in aereo e in treno a cui fanno riferimento i seguenti regolamenti: 1) il regolamento (CE) n. 1107/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo; 2) il regolamento (CE) n. 1371/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario.
Vi propongo qui di seguito l’articolo 4 del primo regolamento sopracitato: “Per offrire alle persone con disabilità e alle persone amobilità ridotta la possibilità di viaggiare in aereo a condizioni simili a quelle degli altri cittadini, è necessario fornire assistenza, con l’impiego del personale e delle attrezzature necessarie, negli aeroporti e a bordo degli aeromobili in modo da soddisfare le loro esigenze specifiche. Per favorire l’inclusione sociale, l’assistenza in questione dovrebbe essere fornita alle persone interessate senza costi addizionali”.
Procediamo passo dopo passo. La prima cosa che bisogna fare è indubbiamente la prenotazione del biglietto aereo. Il biglietto come sapete si può prenotare online oppure in agenzia. Ebbene, siamo ancora, appunto, appena al primo passo e già la parola “inclusione” inizia a perdere colpi. Le pagine web per la prenotazione dei biglietti online sono assolutamente inaccessibili. La sintesi vocale non legge le schermate e nel caso in cui si decide di ingrandire la pagina, le dimensioni fanno sparire parole e pulsanti, rendendo di fatto impossibile la prenotazione. Si dà perciò per scontato che un disabile visivo debba prenotare necessariamente in agenzia o con l’aiuto di una persona vedente. Nella speranza che nel corso degli anni anche internet possa diventare più “inclusivo” per tutti, andiamo avanti con la richiesta dell’assistenza in aereo.
L’assistenza va richiesta al momento della prenotazione del biglietto. Nel caso in cui si prenota online bisogna specificare le “richieste speciali”, qualora non sono già elencate nella tendina dello spazio sottostante le generalità del passeggero. Ogni sito web per la prenotazione di viaggi ha delle caratteristiche diverse e non sempre è semplice trovare lo spazio su cui richiedere l’assistenza (anche per chi non ha problemi visivi).
Nel caso in cui si prenota in agenzia, la procedura è ovviamente più semplice: si prenota il biglietto e si richiede l’assistenza. Non è necessario portare un documento di riconoscimento della propria disabilità, basta solo specificare la tipologia di disabilità o esigenza speciale e sul biglietto verrà contraddistinto un codice ben specifico. Nel nostro caso il codice è: BLIND.
Il giorno della partenza bisogna presentarsi in aeroporto due ore prima dell’orario di imbarco. Di solito l’orario per presentarsi viene indicato dalla compagnia aerea e quindi potrebbe anche variare, anche se in tutti questi anni in cui ho viaggiato con diverse compagnie aeree, mi sono dovuta presentare in aeroporto due ore prima. Davanti all’ingresso di tutti gli aeroporti vi è una postazione con apposito pulsante e citofono per poter richiedere l’assistenza. Questa postazione si riconosce perché è evidenziata dallo stemma internazionale dell’omino in carrozzina. Per chi ha problemi visivi passando davanti la postazione dotata di sensori, una voce dovrebbe automaticamente informare ed indicare le modalità per chiamare l’assistenza. Ho avuto modo di viaggiare per e verso cinque diversi aeroporti di Italia fino ad oggi, e l’unico aeroporto con la voce automatica al passaggio dalla postazione assistenza l’ho trovato a Fiumicino (Roma).
Sia il taxi che l’automobile di un accompagnatore possono sostare davanti la postazione per l’assistenza il tempo necessario per scaricare i bagagli e attendere l’arrivo di un assistente. L’assistente che vi verrà a prendere davanti la postazione vi richiederà la carta di identità e il biglietto per il viaggio. A questo punto vi farà attendere nella sala amica dove ci sono sedie e personale qualificato, oppure vi porterà direttamente ai controlli e all’imbarco. L’assistente vi aiuterà al momento dei controlli a introdurre e recuperare gli oggetti posti dentro i cestini e vi accompagnerà fino alla sala dell’imbarco, a quel punto un nuovo assistente vi chiamerà al momento di salire sull’aeromobile. Nel frattempo, in caso di necessità, potete chiedere aiuto agli assistenti che si trovano sempre in prossimità della sala. Al momento dell’imbarco, poii, sarà l’assistente stesso a presentare il biglietto e i documenti di identità. Una volta sull’aeromobile, infine, l’assistente scenderà dall’aereo: tutto il personale aereo è informato della presenza di persone disabili a bordo.
Nel caso dei BLIND, l’hostess addetta alla dimostrazione delle condotte di comportamento in volo vi farà toccare tutti gli oggetti che solitamente siamo abituati a vedere indossati e mostrati prima di un volo: la mascherina (vi mostrerà alzandovi il braccio dove si trova); il giubbino (vi farà toccare le levette da tirare in caso di ammaraggio), ed infine, sempre sollevando un braccio, vi farà toccare il pulsante per chiamare in caso di emergenza. L’aria condizionata invece rimane sempre un enigma: o troppo calda o troppo fredda e nessuno mai che riesca a regolarla nel modo corretto, a prescindere dalla disabilità.
Una volta atterrati bisogna restare al proprio posto ed attendere l’arrivo dell’assistenza dell’aeroporto di destinazione a cui è stata comunicata la vostra richiesta. L’assistenza arriverà solo quando tutti gli passeggeri saranno scesi dall’aeromobile, ciò vuol dire che, anche questa volta, bisognerà armarsi di tanta pazienza. L’assistenza vi condurrà fino al terminal, vi aiuterà a ritirare i bagagli e, se è necessario, vi accompagnerà fino al taxi o alla fermata del pullman, oppure attenderà con voi l’arrivo di un accompagnatore. Il buon senso ovviamente deve farci evitare di considerare l’assistenza come un servizio di facchinaggio. L’assistente può farci la gentilezza di portarci i bagagli, qualora lo stesso lo vorrà, ma non è tenuto a farlo.
E se vogliamo viaggiare in treno? Anche per il treno vi è la possibilità di richiedere l’assistenza. Bisogna prima fare il biglietto e la richiesta va inoltrata almeno 24 ore prima della partenza. Sul sito di Trenitalia trovate le linee guida: http://www.trenitalia.com/tcom/Informazioni/Assistenza-alle-persone-con-disabilit%C3%A0-o-mobilit%C3%A0-ridotta
Per richiedere il servizio di assistenza PRM (acronimo che indica i viaggiatori disabili o a mobilità ridotta) il viaggiatore può: 1) inviare una e-mail ad una delle 14 Sale Blu RFI; 2) utilizzare il nuovo applicativo SalaBlu online; 3) recarsi direttamente in una della 14 Sale Blu, dalle ore 6:45 alle 21:30 tutti i giorni, festivi inclusi; 4) telefonare a una delle 14 Sale Blu dalle ore 6:45 alle 21:30 tutti i giorni, festivi inclusi, tramite: a) numero verde gratuito, 800 90 60 60, raggiungibile da telefono fisso; b) numero nazionale, a tariffazione ordinaria, 02.32.32.32 raggiungibile da telefono fisso e mobile.
Ma come funziona in termini pratici l’assistenza in treno? Il giorno che precede la vostra partenza vi arriverà un messaggio sul vostro numero di cellulare che vi indicherà il luogo di incontro con l’assistente. Oltre la Sala Blu, all’interno della stazione altri luoghi di incontro possono essere la fermata del tram o del taxi più vicini alla stazione. I punti di incontro si decideranno al momento della richiesta dell’assistenza.
L’assistente vi accompagna fin sopra il treno e fino al posto assegnato ed è autorizzato ad avvisare il cuccettista, o il capotreno, della presenza di una persona disabile a bordo. Anche in questo caso l’assistente scende perciò dal mezzo e non resta con voi per tutto il viaggio. Giunti alla stazione di arrivo ci sarà un nuovo assistente che verrà a prendervi direttamente sul posto, o in cuccetta, e vi accompagnerà fino all’uscita della stazione. Così come avviene in aeroporto, l’assistente attenderà l’arrivo del vostro accompagnatore, o vi accompagnerà al taxi o al pullman, attendendo l’arrivo di questi ultimi. Anche in questo caso l’assistenza non prevede un costo aggiuntivo e inoltre non occorre presentare nessuna documentazione che certifichi la disabilità.
Certo, pensare di poter viaggiare veramente soli (senza l’aiuto di un assistente) sarebbe davvero impossibile oggi come oggi, e mi viene da pensare che dopo aver inventato la parola “inclusione”, bisognerebbe inventare anche il modo in cui metterne in pratica il significato. È sicuramente una meta difficile da raggiungere ma non è detto che sia anche impossibile. Basterebbe creare percorsi tattili veramente funzionali, segnaletiche parlanti, corridoi con punti di riferimento e davvero, in quel caso, si potrebbe viaggiare da soli. Dicevo è difficile ma non impossibile, per cui non bisogna mai smettere di lottare per i nostri diritti e per costruire la nostra vera autonomia. Buon viaggio a tutti noi!

Simona Caruso

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Simona Caruso

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