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I PERCHÉ DI UN PROGETTO

“Vediamoci chiaro”, così divulghiamo | la conoscenza delle distrofie retiniche

Il progetto “Vediamoci chiaro” si propone di lavorare con i ragazzi, educarli ad accogliere il disabile visivo verso la realizzazione di un mondo in cui non vi siano diversità. Sembra un concetto lontano e forse un tantino utopistico. Tuttavia, se noi provassimo per un attimo a cambiare occhiali o a perdere le nostre certezze, i nostri punti di riferimento, scopriremmo un modo differente di percepire volti e immagini, ma il mondo, quell’unico mondo in cui viviamo, rimarrebbe comunque immutato. “Vediamoci chiaro” nasce, inoltre, dalla volontà di orientare gli insegnanti verso la conoscenza delle malattie degenerative della vista.

È importante, quando parliamo di disabilità visiva, distinguere chi è totalmente privo della vista, da chi è ipovedente. Purtroppo la mancata informazione riguardo a queste due condizioni, genera difficoltà non indifferenti riguardo allo sviluppo e alla modalità di realizzazione dei progetti educativi. La ONLUS vEyes si occupa prevalentemente di malattie relative alle distrofie retiniche degenerative ereditarie.

Proviamo a vedere la realtà attraverso un oblò. Proviamo a vederla ancora più piccola, come attraverso il buco di una serratura. Proviamo poi a vedere il mondo come avvolto in una fitta nebbia o come se avessimo sempre il sole in faccia e, infine, proviamo a chiudere gli occhi e a vedere tutto perennemente nero. Ecco cos’è la distrofia retinica. La progressiva perdita del visus, l’abbandono graduale dei nostri punti di riferimento, non più connessi alla vista, ma agli altri organi di senso. Una classificazione esaustiva delle distrofie retiniche è difficile da definire per la loro elevata eterogeneità clinica e genetica.

Lo sviluppo cognitivo, percettivo e sensoriale di un bambino normodotato è più semplice perché è facilitato dagli stimoli visivi provenienti dal mondo esterno che lo porteranno all’esplorazione dell’ambiente circostante. Sebbene per un bambino non vedente gli stimoli non siano visivi, ma legati agli altri sensi, occorre semplicemente diversificare il percorso, per poter raggiungere gli stessi obiettivi. L’attuazione di un processo di integrazione rappresenta, tuttavia, un’operazione complessa, che non solo necessita della collaborazione di tutte le figure interne ed esterne che ruotano intorno al bambino, ma anche di un adattamento organizzativo dell’ambiente scolastico e di un doveroso impiego di tutte le risorse disponibili.

“Vediamoci chiaro” nasce, dunque, dall’ascolto di genitori e insegnanti che si trovano impossibilitati, per mancanza di informazione, a soddisfare i bisogni di un disabile visivo.

La ONLUS vEyes, grazie al contributo di esperti collaboratori – quali il tiflologo, lo psicologo e l’oculista – propone incontri rivolti sia agli alunni che agli insegnanti, allo scopo di agevolare un cambiamento relazionale nei confronti della disabilità, divulgando conoscenze educative, informatiche, scientifiche e mediche, in modo semplice e accessibile a tutti. Inoltre, propone laboratori esperienziali rivolti esclusivamente agli alunni delle classi primarie e secondarie di primo grado. Attraverso il gioco, la fantasia, la manipolazione, la musica, i bambini avranno modo di sperimentare vissuti importanti per il loro sviluppo psicologico. In ogni laboratorio, il gruppo diviene catalizzatore di esperienze capaci di garantire il confronto e la condivisione.

Per maggiori informazioni riguardo al progetto, rivolgersi allo staff di vEyes.

Giusy Milone

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